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Descrizione progetto

Il MUMA MUSEO nasce come progetto di riqualificazione di un preesistente Museo e si caratterizza per la sua forte componente di multimedialità attraverso soluzioni tecnologiche di altissimo livello. Si tratta di un museo storico, etnografico, scientifico, missionario che permette di esplorare la regione brasiliana dell'Alto Solimòes al confine tra Perù e Colombia attraverso la sua incantevole flora e fauna nonché la ricchezza antropologica del popolo Ticuna che lo abita. A rendere unico nel suo  genere il MUMA è stata la scelta di trasformare il "Museo degli Indios della Amazzonia" in un museo completamente interattivo con quattro piani di istallazioni, cartine dinamiche, proiezioni, personaggi virtuali e due grandi diorami a scala 1:1. Il tutto vuole ricreare perfettamente una parte di foresta amazzonica coerente con la realtà che coinvolge il visitatore in una vera e propria esperienza immersiva.     


Estratto  dalla Relazione di Progetto

".....Situato nella parte ovest della città di Assisi (PG), di fronte alla Basilica di San Francesco, il complesso, di cui i locali adibiti a Museo fanno parte, si articola sulle preesistenze di piccoli fabbricati medioevali oggetto di numerosi rifacimenti fino alla radicale trasformazione  che ,negli anni dal 1930 al 1940, accorpò i singoli edifici per formare uno stabile unitario, destinato ad essere utilizzato come convento dei Frati Minori Cappuccini e ospita al suo interno anche la sede della Curia Provinciale.

 

L’immobile è composto da sei livelli : piano terra destinato a garage, cantine, locali tecnici; piano primo e secondo destinato a Convento con le camere dei frati e i relativi servizi, il refettorio, la cucina e dispensa, una biblioteca e sale comuni; sopra questi tre piani seminterrati, al piano terzo si trova l’ingresso principale del Convento con alcune camere per gli ospiti; gli ultimi due piani sono destinati a camere per frati con relativi servizi, il piano quinto ospita anche l’Archivio Provinciale.

Nella parte del complesso confinante con Palazzo Barnabei - Sperelli è collocata la Chiesa ed alcuni locali per l’appunto adibiti a Museo che attualmente si sviluppa anch'esso su 6 livelli con ingresso principale al museo da via s. Francesco, dove scendendo alcuni gradini si accede ad un piccolo atrio che disimpegna un locale reception , un primo angusto spazio espositivo, un servizio igienico, e i collegamenti verticali.

Questo piano ha conservato, pur con rimaneggiamenti, alcune dei tratti originari: sono visibili porzioni di volte e murature, per lo più, in laterizio facciavista ad alcuni portali in pietra, mentre il pavimento in cotto è stato levigato.

Salendo una scala con struttura in ferro si accede al piano superiore adibito a spazio espositivo costituito da un ambiente principale e due sale più piccole: una che prospetta su via S. Francesco e l’altra sul fronte opposto di via Stella.
Di qui ancora mediante scale in ferro si accede ai due piani superiori organizzati come sorta di soppalchi con doppie altezze ed affacci dell’uno sull’altro, entrambi adibiti a spazi espositivi con tutta una serie di teche e ambientazioni; le strutture portanti di questi piani così come la copertura sono in acciaio. 

Tornando al piano terra, ovvero alla quota di ingresso da via S. Francesco, si scende una scala interna che conduce ad un ambiente adibito a deposito e allestimento del museo costituito da una unica sala accessibile anche da via Stella attraverso una scala esterna.

In generale il complesso edilizio risulta essere stato fortemente rimaneggiato nel corso degli anni, come si evidenzia dagli elementi strutturali in acciaio introdotti sull’impianto originario, nonché dalla presenza di materiali di finitura estremamente disomogenei ai diversi piani.L’intervento di riqualificazione prevede di riorganizzare e rendere più funzionale il percorso espositivo, ma soprattutto si prefigge di adeguare quella che sarà la nuova struttura museale alle normative in tema di impiantistica, prevenzione incendi e abbattimento delle barriere architettoniche.

Trattandosi di un edificio storico, posto in un contesto di grande pregio ambientale, risulta estremamente difficile soddisfare totalmente i requisiti di legge, pertanto è stato impostato un progetto che si propone, quanto meno, di trovare un equilibrio tra la diverse istanze di tutela e salvaguardia del patrimonio storico con la necessità di garantire fruibilità e sicurezza così come prescrivono le normative vigenti.In particolare si propone la creazione di una scala antincendio nel piccolo cortile di proprietà accessibile da via Stella che divide l’immobile dei Padri Cappuccini da Palazzo Bernabei di proprietà del Comune di Assisi.

Tale scala, realizzata, previa parziale demolizione della scala esistente, con una struttura leggera in acciaio ancorata alle murature degli edifici contigui, consentirebbe di mettere a norma almeno 3 dei cinque piani di cui si compone il museo, ed inoltre, verrebbe messa a servizio, con il medesimo scopo, anche degli ambienti posti al piano terra di Palazzo Bernabei. 

Per quanto riguarda l’accessibilità ai portatori di handicap e ai soggetti con ridotte capacità motorie, si prevede l’istallazione di montascale in luogo del previsto ascensore interno la cui autorizzazione è stata negata dalla competente Soprintendenza.

Gli altri interventi riguardano essenzialmente: il riordino dei percorsi verticali interni allo scopo di ottimizzare il flusso dei visitatori ed avere uno spazio espositivo più fruibile, il rifacimento dell’impianto termico e di climatizzazione, la sostituzione delle pavimentazioni ai piani primo, secondo e terzo attualmente in gres rivestito con una pellicola plastica o in marmette come al piano -1, allo stesso modo, si prevede il rifacimento e ripresa di intonaci sulle parti già rimaneggiate, il rifacimento e/o la ripresa di intonaci a seguito di saggi esplorativi in particolare nell’ambiente adibito a deposito dove si evidenziano tra l’altro lesioni numerosi fenomeni di distacco.

Riguardo gli aspetti ambientali e paesaggistici legati alla realizzazione della scala esterna, si propone di minimizzarne l’impatto con la schermatura della stessa con pannelli in metallo microforati ancorati ad una sottile maglia non regolare di profili tubolari. L’uso dei pannelli microforati consente di realizzare una schermatura molto leggera e permeabile che non rimandi all’idea di un nuovo volume, e, al tempo stesso, consenta di filtrare e ridurre la percezione esterna del nuovo manufatto in acciaio. La sottile orditura a cui pannelli microforati si agganciano, oltre a costituire un elemento funzionale di sostegno, disegna in filigrana una sorta di macro tessitura muraria che si rifà alla tessitura del paramento in pietra adiacente, con lo scopo di ottenere una superficie di facciata non troppo uniforme e piatta in cui si evidenzino, invece, i chiaroscuri costituiti dai giunti tra un pannello e l’altro. (.........)

Per quanto riguarda le finiture delle parti metalliche con particolare riferimento alla schermatura realizzata con pannelli microforati, una verniciatura a smalto in colori tenui che si accordino con il paramento murario in pietra bianca e rosata del Convento e con l’intonaco color sabbia dell'adiacente palazzo Bernabei.